Il Comitato permanente per piante, animali, alimenti e mangimi (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed – PAFF) dell’Unione europea ha stabilito stringenti limiti di quantificazione (limits of quantification – LOQ) per gli idrocarburi degli oli minerali (Mineral Oil Hydrocarbons – MOH) presenti negli alimenti, con speciale riferimento al sottogruppo degli idrocarburi aromatici (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons – MOAH).
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority –EFSA) fa riferimento ai MOH come gruppo diversificato di miscele d’idrocarburi contenenti migliaia di composti chimici caratterizzati da strutture e dimensioni diverse. In maggioranza, i MOH derivano da petrolio greggio, ma sono sintetizzabili anche a partire da carbone, gas naturale e biomasse.
La composizione chimica della maggior parte delle miscele di MOH è sconosciuta e varia a seconda del lotto: le specifiche tecniche spesso non citano la composizione chimica, ma si limitano ai valori di viscosità o densità, essenziali in funzione della specifica applicazione industriale.
A seconda dell’impiego, infatti, gli oli minerali a base d’idrocarburi saranno variamente commercializzati come «paraffine, paraffine liquide, cere microcristalline, cere paraffiniche», oppure «olio minerale bianco». Il loro campo d’applicazione è davvero vasto, spaziando dagli inchiostri da stampa ai prodotti cosmetici, dai materiali d’imballaggio per gli alimenti (inclusi i materiali destinati al contatto alimentare – MOCA) ai lubrificanti.
Diversi sono gli effetti dannosi per la salute umana attribuiti ai MOH, ma non tutti sono accertati né ben documentati. In particolare, gli idrocarburi aromatici, o «areni», nei quali è sempre presente il benzene (C₆H₆), si ritiene possano agire da cancerogeni genotossici, cioè danneggiare il DNA e provocare il cancro.
È importante ricordare che, nell’UE, è permesso l’uso di alcuni MOH a bassa e media viscosità come additivi alimentari. Al di là dei casi specifici previsti dalla legge, la presenza non desiderata di MOH nel cibo è principalmente dovuta a cessione da parte dei materiali per il confezionamento, dei coadiuvanti tecnologici e di contaminanti ambientali, come i lubrificanti. Episodiche contaminazioni da MOAH sono state rilevate in svariati alimenti: latte, snack, biscotti, creme spalmabili e formule per l’infanzia.
Al riguardo, la relazione del PAFF Novel Food and Toxicological Safety of the Food Chain del 21 aprile 2022 raccomanda agli Stati membri e agli operatori del settore alimentare di controllare la presenza di MOAH nella cera microcristallina (cera di petrolio, paraffina sintetica) e vigilare sulla potenziale migrazione di tale sostanza negli alimenti. Tale monitoraggio punta a stabilire se l’uso di cera microcristallina nei MOCA sia fonte di contaminazione da idrocarburi aromatici e, in tal caso, adottare le misure necessarie per ridurne o eliminarne la presenza negli alimenti.
Occorre inoltre verificare se la cera microcristallina nei MOCA sia dichiarata come E905 (cera microcristallina autorizzata per usi specifici come additivo alimentare) e, in tal caso, se sia conforme alle specifiche previste, in particolare rispetto alla presenza di benzo[a]pirene (C₂₀H₁₂), un idrocarburo policiclico aromatico di cui è accertato il potenziale cancerogeno.
Nella sua relazione, il PAFF precisa che, se i controlli confermeranno il superamento dei LOQ previsti per i MOAH potenzialmente cancerogeni negli alimenti, compresi quelli destinati a lattanti e a bambini, gli alimenti in questione dovranno essere ritirati o, se necessario, richiamati dal mercato, ai sensi dell’art. 14 del regolamento (CE) n. 178/2002. L’art. 19 dello stesso regolamento, peraltro, sottolinea che gli Stati membri e gli operatori del settore alimentare condividono la responsabilità legale di garantire i migliori livelli possibili di tutela della salute dei consumatori.
Dalla relazione del PAFF emerge che, al fine di garantire un approccio applicativo uniforme in tutta l’Unione, gli Stati membri s’impegnano a ritirare dal mercato e, se necessario, a richiamare i prodotti non-conformi, quando la somma delle concentrazioni di MOAH negli alimenti è pari o superiore ai seguenti LOQ:
- 0,5 mg/kg per alimenti secchi a basso contenuto di grassi/oli (≤ 4% di grassi/oli);
- 1 mg/kg per alimenti con un contenuto di grassi/oli più elevato (> 4% di grassi/oli);
- 2 mg/kg per grassi/oli».
Le analisi dovranno eseguirsi secondo le disposizioni del regolamento (CE) 333/2007. È importante sottolineare che, per il momento, i LOQ specificati nella relazione del PAFF sono «raccomandati», mancando una legge specifica che li renda vincolanti sul piano giuridico.
Carmine F. Milone
Fonti:
https://food.ec.europa.eu/system/files/2022-07/reg-com_toxic_20220421_sum.pdf
https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/mineral-oil-hydrocarbons
https://www.efsa.europa.eu/it/supporting/pub/en-1741
https://www.chimica-online.it/organica/idrocarburi-aromatici.htm
https://www.innovhub-ssi.it/media/articoli/la-contaminazione-degli-oli-vegetali-da-oli-minerali.kl
https://www.alimentiehaccp.com/2019/04/06/oli-minerali-e-loro-idrocarburi/